1- Enrico Mattei: il sogno di un uomo straordinario (prima parte)

da | Feb 29, 2024 | 0 commenti

La storia che vorrei raccontare inizia da un sogno. Anzi, da un progetto nato nella mente di un uomo ricco e potente che però non intendeva fare del denaro l’unico obiettivo della propria vita. Quest’uomo voleva utilizzare i profitti della sua società per costruire qualcosa di buono e duraturo per i suoi dipendenti e per il paese.

Eravamo all’inizio degli anni Cinquanta, nel cuore e negli occhi della gente erano ancora vivi e presenti i ricordi delle rovine dell’ultima guerra. Enrico Mattei (Acqualagna, Pesaro-Urbino, 29 aprile – Bascapè, Pavia, 27 ottobre1962), uno dei più visionari e capaci manager che l’Italia abbia mai avuto, volle costruire qualcosa di bello, di nuovo e diverso, che facesse tornare la speranza.

Enrico Mattei con Edoardo Gellner nel 1955; sullo sfondo il monte Pelmo; foto di archivio Eni.

L’intento di Mattei, presidente dell’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), era dimostrare al mondo che un’azienda italiana poteva essere competitiva a livello internazionale. A questo scopo gli serviva qualcosa di mirabile e straordinario: un esempio da seguire per il futuro, un fiore all’occhiello per la sua azienda. Come accadeva durante il Rinascimento, quando i mecenati offrirono ai nostri grandi artisti l’opportunità di eseguire opere stupefacenti, allo stesso modo Enrico Mattei divenne un moderno mecenate per realizzare un grande progetto di architettura moderna.

Il progetto sarebbe diventato una sorta di simbolo utile a esprimere le sue idee di progresso e di novità, e richiamare l’attenzione del mondo sulla voglia di riscatto del nostro paese.

Il monte Antelao visto da Borca di Cadore, foto di Hans Braam.

Per realizzare il suo sogno Mattei aveva bisogno di due cose: trovare un luogo vergine che potesse trasformarsi in qualcosa di unico e speciale, e di un progettista che conoscesse ogni trucco per attuare il suo desiderio: una sorta di mago dell’architettura.
Il luogo scelto per questo progetto doveva essere vicino a uno dei siti più belli della terra, ma non abbastanza da essere inviolabile, una specie di Biancaneve dei terreni da poter risvegliare.
Il mago fu trovato, si chiamava Edoardo Gellner. Il luogo dove doveva nascere e prendere forma questo sogno-esperimento era lì, sull’Antelao: una montagna bella e straordinaria a pochi chilometri da Cortina. 

Il monte Antelao visto dal paese di San Vito. Foto dagli archivi di Bortolo De Vido.

Ma il progetto doveva riguardare il versante più brullo e poco agevole della montagna, dove nessuno aveva mai pensato di costruire su quella sassaia neanche una baracca per gli attrezzi o un fienile. Infatti, il paese di Borca di Cadore era sorto ai piedi del monte Antelao e vicino al torrente Boite, lontano da quei pendii pieni di rocce e di vipere.

Invece, sarà proprio su quel declivio aspro e ghiaioso che sorgerà il Villaggio ENI che sarà chiamato: Corte di Cadore, perché, anche se localizzato sul pendio più inospitale dell’Antelao, il villaggio avrà di fronte la vista spettacolare della valle del torrente Boite le straordinarie Dolomiti con il monte Pelmo e poi il Civetta, il Sorapiss, il Cristallo, le Tofane etc.

Il monte Antelao dai ghiaioni di San Vito; foto di Antonio De Lorenzo.

Il Villaggio ENI di Corte di Cadore che realizzarono Mattei e Gellner partiva da un progetto di alta sperimentazione architettonica e, nello stesso tempo, era pensato come un villaggio turistico a origine sociale mai concepito in nessun’altra parte al mondo che, senza alcuna distinzione gerarchica dai semplici operai ai dirigenti, avrebbe permesso alle famiglie dei dipendenti della Società di Idrocarburi di vivere le proprie vacanze in un ambiente straordinario a spese della società.

Panoramica di una parte del Villaggio ENI con le villette e la Colonia in primo piano, Villaggio Corte di Cadore; Borca; foto di archivio Eni.

Il sogno di Enrico Mattei era quindi:

  1. realizzare un esperimento di architettura d’avanguardia inserita nel paesaggio montano, come non esisteva in Europa e probabilmente nel mondo;
  2. impostare un progetto urbanistico di rispetto e recupero del paesaggio alpino in contemporanea alla costruzione degli edifici creando uno stretto legame fra architettura e natura base dell’intero sito;
  3. la creazione di un insediamento turistico, per il benessere dei dipendenti della società ENI, che non era più stato proposto dai tempi dell’architettura utopica ottocentesca.
Bambini della Colonia ENI in adunanza mattutina davanti al padiglione centrale che ospita la sala grande e l’auditorium della Colonia, Villaggio Corte di Cadore; Borca; foto di archivio Eni.
Panoramica di una parte del Villaggio ENI con le villette e sullo sfondo il monte Antelao, Villaggio Corte di Cadore; Borca; foto di archivio Eni.

Il sogno di Mattei prese vita grazie alla genialità, la tecnica e il talento dell’architetto Edoardo Gellner e del grande progettista veneziano Carlo Scarpa che collaborò per la costruzione della chiesa. Il villaggio ENI divenne il primo, e purtroppo l’unico, esperimento di ottima progettazione sul territorio: infatti, all’armonia della natura si sommarono e s’intrecciarono interventi urbanistici e architettonici di altissima qualità, perfettamente inseriti nell’ambiente. Si può dire che, in questo caso, un ambiente poco ospitale fu riqualificato dai sogni di un manager idealista e lungimirante e dalla bravura dei progettisti.

Panoramica di una parte del Villaggio ENI con le villette sul versante dell’Antelao, Villaggio Corte di Cadore, Borca; foto di archivio Eni.

https://www.edoardogellner.org/politecnicodimilano

Foto di copertina di Verozmp.

1- continua

Serenella Minto
Veneziana, liceo artistico e laurea in architettura. Autrice di articoli e saggi di critica d’arte e di un premiato testo di narrativa, ha collaborato con case editrici alla stesura di manuali di storia dell’arte e architettura. Inserita nell'Albo Speciale dei giornalisti del Veneto. Direttore responsabile della pubblicazione di "Veneto Arte". Curatrice dell’archivio dell’artista veneziano Yvan Beltrame.

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