
Vista prospettica a volo d’uccello di Venezia nel 1600. Sono visibili anche il porto e le isole della Giudecca e di San Giorgio Maggiore in primo piano, sullo sfondo sono raffigurate le isole della Laguna di Venezia tra cui San Secondo, Murano, San Giacomo in Palude, Mazzorbo, Torcello, Burano, ecc. La linea costiera è visibile all’orizzonte.
La situazione dell’architettura civile nella Venezia nel Seicento rimarrà ostinatamente fedele alle grandi e non ancora superate lezioni del Cinquecento, guidata inoltre dal rigido e inflessibile classicismo dell’architetto vicentino Vincenzo Scamozzi, basato su un insieme di regole normative, che viene espresso nel suo libro Idea dell’architettura universale. A questo si aggiunge una tenace opposizione ad ogni influenza barocca che provenisse dal potere ecclesiastico romano, inoltre, giocano ancora un ruolo molto importante i modelli palladiani degli edifici religiosi costruiti dal grande architetto sull’isola della Giudecca prospicienti il canale e quindi ben visibili.

Il Longhena, infatti, a cui si deve nel 1631 la costruzione della splendida Chiesa della Salute (foto 2), edificata per reagire alla grave crisi economica che ha colpito la città, soprattutto dopo la peste del 1630, riprende qui l’antichissima pianta centrale controllata e vivacizzata dalla lezione del Palladio, preannunciando così in Venezia quella che sarà la caratteristica fondamentale di tutto il Settecento: il Neoclassicismo, e il recupero dunque della tradizione del classico.
Ma la Venezia del Seicento è anche una città molto vivace, ricca e cosmopolita dove si contano anche una ventina di teatri privati delle più facoltose famiglie patrizie e un primo teatro pubblico aperto nel 1637. Inoltre, vi si svolgono attività artigianali e industriali di svariato genere con la produzione di oggetti e opere di alto livello grazie all’abilità di artigiani e artisti non solo locali ma provenienti da molti paesi del mondo: come strumenti ottici, i vetri artistici di Murano, i preziosi merletti di Burano, i velluti e i damaschi, i mobili e gioielli.
Per quanto riguarda l’architettura civile, tra i numerosi palazzi realizzati da Baldassare Longhena (Venezia, 1598-1682) quelli di Ca’ Rezzonico e di Ca’ Pesaro rappresentano un interessante aggiornamento formale rispetto ai celebri modelli cinquecenteschi che li precedono. In entrambi gli edifici s’intercalano ampie finestre ad arco, aperte tra le articolazioni plastiche ispirate al classicismo sansoviniano e palladiano, formate dal gruppo d’imposta dell’arco e la mezza-colonna che creano un effetto di libera circolazione atmosferica, rendendo gli edifici parte viva dell’ambiente circostante, in un rapporto interno-esterno tipico dell’architettura veneziana e aperto alle variazioni cromatiche e chiaroscurali dell’ambiente lagunare.

Palazzo Pesaro è la residenza nobile più maestosa che si affaccia sul Canal Grande, un vero colosso di pietra che ancora oggi stupisce per l’imponenza della mole. L’edificio si presenta come una variante di Ca’ Corner – detta Ca’ Granda – dello scultore e architetto Jacopo Sansovino, ma con una versione molto più plastica a iniziare con il registro inferiore a bugnato a punta di diamante e i due piani superiori caratterizzati da finestre con colonne e paraste che sporgono dal fondo valorizzando il senso cromatico e chiaroscurale dell’edificio. La facciata in pietra d’Istria è articolata in tre parti da marcapiani a livelli dei parapetti e si presenta come una concatenazione di elementi architettonici e sculture che creano un continuo riflesso, con giochi di chiaroscuro, a iniziare dal paramento a bugnato diamantato al primo ordine. Teste zoomorfe beffarde e ironiche sono inserite quasi a livello dell’acqua e poi alla sommità, lungo la cornice del tetto, così come in ogni chiave d’arco delle finestre, plastici mascheroni servono ad articolare un esuberante movimento di luci e ombre. Confrontato con i palazzi precedenti Ca’ Pesaro appare come un gigantesco, e a volte disordinato, tentativo di applicare la scultura all’architettura.
Il palazzo oggi ospita la Galleria Internazionale di Arte Moderna.
https://capesaro.visitmuve.it/it/il-museo/la-sede-e-la-storia/il-palazzo/

Le soluzioni plastiche di Palazzo Pesaro vengono ribadite anche in Ca’ Rezzonico ma con una struttura meno aggressiva; anche qui il registro inferiore presenta paraste in forte aggetto e mascheroni scultorei con effetti chiaroscurali piuttosto cupi. Interessante la soluzione che Longhena adotta nei due palazzi sul Canal Grande di dare continuità alle aperture finestrate in entrambi i piani, come aveva fatto Sansovino in palazzo Ca’ Corner o nelle Procuratie Nuove in Piazza San Marco.
Nel Settecento l’architetto Giorgio Massari completò l’imponente edificio, che era rimasto incompiuto dopo la morte di Longhena nel 1682, sopraelevandolo di un piano, costruendo il vasto scalone di ingresso (foto 5) e una grandiosa Sala da Ballo al primo piano.
Il palazzo è oggi adibito a Museo del Settecento veneziano.


https://carezzonico.visitmuve.it/it/il-museo/sede/la-sede-e-la-storia/
Architettura del Settecento a Venezia

Venezia, straordinaria capitale della pittura settecentesca, per quanto riguarda l’architettura tardo barocca, si limita quasi al solo interno della Chiesa dei Gesuiti, innalzata da Domenico Rossi (1729), poiché le realizzazioni di Giorgio Massari (Venezia 1687-1766) per palazzo Grassi, storica residenza patrizia che si affaccia sul Canal Grande, costruita fra il 1749 e il 1766, o come la Chiesa ai Gesuati (1726- 48), monumento fondamentale della storia dell’arte veneziana per la quantità e la qualità delle opere d’arte settecentesche contenutevi, si inscrivono in un gusto che è ormai decisamente neoclassico, con influenze palladiane.

La facciata principale, eseguita con uno stile equilibrato e rigoroso, nasconde una pianta quanto mai complessa e scenografica. Dal punto di vista morfologico gli elementi architettonici sono quelli del repertorio classico-rinascimentale: lesene, cornici, finestre centinate e architravate, parapetti traforati alle finestre.

La facciata laterale, altrettanto imponente, imita nello stile il prospetto principale, proponendo un portale a terra di ispirazione romana e una serliana. Numerose sono le monofore con o senza balcone, disposte ordinatamente a coppie.
Schema del Canal Grande con i Palazzi dal 1500 ca. al 1700.

Elenco dei Palazzi Sul Canal Grande:
1-PIETRO LOMBARDO, Ca’ Dario 1479-1487
2-MAURO CODUSSI, Palazzo Corner Spinelli 1480-90
3-MAURO CODUSSI, Ca’ Vendramin Calergi 1502
4-JACOPO SANSOVINO, Ca’ Corner detta Ca’ Granda 1537.
5- MICHELE SANMICHELI, Palazzo Grimani di San Luca 1556.
6- VINCENZO SCAMOZZI, Palazzo Contarini degli Scrigni, 1609
7- BALDASSARE LONGHENA, Ca’ Pesaro, 1652 ca
8- BALDASSARE LONGHENA, Ca’ Rezzonico, 1667-1752
9- GIORGIO MASSARI, Palazzo Grassi 1749-66
3 – Fine
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